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Assunzione a tempo determinato

Scapuzzi Alessandro

Ultimo aggiornamento 2 anni fa

E' possibile fare una assunzione a tempo determinato per un lavoratore domestico? Si è possible!


Motivazioni

Fermo restando che il contratto di lavoro di regola viene stipulato a tempo indeterminato, è comunque possibile instaurarlo anche a termine per alcune motivazioni, in particolare per:

  • per dar corso all'esecuzione di un servizio definito o predeterminato nel tempo, anche se ripetitivo; (esigenze temporanee e oggettive);
  • in sostituzione anche parziale di lavoratori che abbiano ottenuto la sospensione del rapporto di lavoro per motivi familiari;
  • in sostituzione di lavoratori in malattia, infortunio, maternità o che usufruiscono di diritti istituiti per la tutela dei minori, e che sono assenti ma in periodo di conservazione del posto di lavoro;
  • in sostituzione di lavoratori in ferie;


Forma scritta

Affinchè il conttratto a "tempo determinato" abbia efficacia per le parti occorre che venga ratificato da atto scritto nel quale devono essere espressamente indicate le motivazioni della scelta. ll datore è tenuto a consegnare copia dell'atto scritto entro 5 giorni lavorativi dall'inizio del rapporto. La mancanza di forma scritta comporta la nullità della clausola relativa al termine e, di conseguenza, il contratto si trasforma a tempo indeterminato.


Proroga e trasformazione

Il contratto a tempo determinato è prorogarbile oppure è possible trasformarlo a tempo indeterminato.

La proroga è ammese alle seguenti condizioni:

  • solo nel caso la durata del contratto iniziale sia inferiore ai 24 mesi (2 anni);
  • per un massimo di 4 volte

a seguito dell'aggiornametno alla normativa avvenuta in data 16 luglio 2018 (D.L. n. 87 del 12 Luglio 2018)


Prosecuzione del contratto

Se il dipendente prosegue lo svolgimento della propria attività lavorativa di fatto oltre il termine fissato o viene successivamente prorogato il datore di lavoro è obbligato a corrispondere una maggiorazione del 20% fino al 10° giorno successivo e al 40% per ciascun giorno ulteriore.

In ogni caso, se il lavoro prosegue oltre il 30° giorno, in caso di contratti di massimo 6 mesi, e oltre il 50° giorno in caso di contratti oltre i 6 mesi il contratto si considera automaticamente a tempo indeterminato.

Qualora, inoltre, per effetto di successione di contratti con le stesse mansioni, il rapporto di lavoro tra stessi contraenti abbia superato i 3 anni comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione, il rapporto si considera a tempo indeterminato.


Intervallo tra due contratti a tempo determinato

Inoltre tra due o più contratti a tempo determinato tra lo stesso datore e lo stesso lavoratore  l'intervallo minimo previsto è:

  • di 10 giorni, per i contratti di massimo 6 mesi
  • di 20 giorni per i contratti superiori a 6 mesi. 
Nel caso in cui siano violate le disposizioni su tali interruzioni temporali, il secondo contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato.


Scelta del tipo di contratto

I contratti a tempo indeterminato è preferibile nelle seguenti situazioni:

  • per i tempi indeterminati ( o per i tempi determinati con motivazione sostituzione) i contributi sono più bassi;
  • il datore di lavoro può licenziare la propria colf o badante senza motivo dando regolare preavviso (o pagando l'indennità sostitutiva) mentre, con il contratto a tempo determinato non è possibile licenziare la lavoratrice prima del termine,e , nel caso di licenziamento illegittimo il datore è tenuto a pagare tutte le mensilità fino alla scadenza prefissata;
  • il datore non deve fare alcuna pratica per proroghe e/o trasformazioni del rapporto.
  • I contratti a tempo determinato sono preferibili solo in caso di sostituzione di collaboratori il cui periodo di assenza è già stabilito (per es. ferie, aspettativa, maternità).






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